L’UOMO DISINTEGRATO – Alfred Bester – 1953 – Premio Hugo - Oscar
Fantascienza - Aprile 1992
Inizio una serie di mie personali recensioni dei Premi Hugo della letteratura
fantascientifica Mondiale, nella speranza di proseguire la rassegna mantenendo
fede all’ordine cronologico della premiazione.
Nell’ormai lontano 1953, Alfred Bester vince la prima
edizione con il suo “L’uomo disintegrato”, sostanzialmente un giallo a tinte
fantascientifiche.
ATTENZIONE: da questo punto in avanti, spoiler!
Ben Reich, potente uomo d’affari, ha due nemici nella sua
vita: il suo diretto avversario, titolare della multinazionale D’Courtney e
l’Uomo senza Volto, il suo senso di colpa celato nelle pieghe della propria
coscienza, protagonista dei suoi incubi notturni. L’impero di Reich si sta
sfaldando sotto gli impietosi colpi della D’Courtney. Due soluzioni
all’orizzonte: chiedere una fusione dei due colossi finanziari oppure uccidere
D’Courtney. Ben Reich è un uomo molto diretto, arrogante e presuntuoso ma,
messo alle strette dalla situazione, chiede ufficialmente la fusione delle
compagnie. La comunicazione avviene in codice ma la risposta è negativa (solo agli
occhi accecati dall’odio di Reich) e questi decide quindi di far fuori il
vecchio D’Courtney. Aiutato da alcuni suoi dipendenti esper, riuscirà
nell’intento. L’imprevisto è dietro l’angolo. La figlia di D’Courtney assiste
all’omicidio e scappa innescando una serie di intoppi che porteranno Ben Reich
alla capitolazione finale. La polizia del XXIV secolo, ovviamente, è fornita di
esper di primo grado. Il detective Lincoln Powell, responsabile delle indagini,
giocherà bene le sue carte e riuscirà ad incastrare Reich e coronerà il proprio
sogno d’amore con la figlia di D’Courtney, telepate latente.
Come suggerito dalla trama, la particolarità dell’epoca
durante la quale si svolge la vicenda (XXIV secolo) è la presenza di esseri
umani telepati. Questi prosperano sotto l’egida della Lega degli ESPer che
individua i potenziali soggetti, addestrandoli attraverso gradi di
apprendimento. Se il comportamento di un telepate infrange gravemente le regole
deontologiche, questo viene messo al bando per sempre. Il peso di questa
condanna è così insopportabile che Jerry Church, dipendente di Reich espulso
dalla Lega, aiuterà il suo capo nel compiere il delitto per ottenerne la
riammissione.
Un altro aspetto interessante dell’esistenza dei telepati
viene messo in evidenza durante il racconto: la difficoltà degli ESPer a
rapportarsi con gli esseri umani meno dotati fino alla loro divisione in “gradi”
basati sul livello di capacità telepatica. Addirittura i legami affettivi
vengono assoggettati al grado telepatico delle persone. Difficile avere un
rapporto sentimentale equilibrato quando i soggetti sono in possesso di diversi
livelli ESPer.
Nell’immaginario di Bester il futuro è descritto in piccoli
ed efficaci passaggi, senza mai approfondire troppo. Si capisce che il sistema
solare è stato colonizzato e che, parte dell’umanità, ha sviluppato capacità
telepatiche. Due semplici premesse che fanno da sfondo agli eventi del romanzo.
La lettura è semplice e scorrevole. Un libro consigliatissimo
anche ai profani della fantascienza.